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Archeologie trasversali di Sicilia

Escursioni post 10th IALE World Congress
Sicilia, 6-12 Luglio 2019
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ARCHEOLOGIE TRASVERSALI DI SICILIA

E' il programma post congress a cura di Gianluigi Pirrera per la SIEP - IALE (Società Italiana Ecologia del Paesaggio) in collaborazione con Kòrai - Territorio, Sviluppo e Cultura, che si svolgerà in Sicilia al termine del 10th IALE World Congress.

L'annuale appuntamento scientifico internazionale della International Association for Landscape Ecology, quest'anno incentrato su “Nature and society facing the Anthropocene: challenges and perspectives for Landscape Ecology”, si svolgerà quest'anno a Milano dall'1 al 5 luglio e darà l'opportunità ai partecipanti di proseguire la loro permanenza in Italia con un ricco e vario programma di iniziative ed escursioni scientifiche in altre regioni.

Il programma di escursioni post congress per la Sicilia si svolgerà dal 6 al 12 luglio (con possibilità di estensione fino al 15 luglio) e sarà focalizzato sull'analisi on site delle diverse archeologie in Sicilia.

La trasversalità delle archeologie riguarda le epoche e il paesaggio. Essa promuove, ripercorrendo alcuni siti, gli obiettivi del Cammino dell’Antica Trasversale Sicula secondo i diari antichi di Paolo Orsi, da Camarina a Mozia. 

Accompagnati dalla geoarcheologa Francesca Mercadante, si visiteranno: siti megalitici, paleontologici e archeoastronomici, archeologie ipogee, geoparchi e parchi archeologici, siti archeologici Unesco, siti a rischio idrogeologico ed aree Natura 2000.

Nei 6 giorni, oltre al giorno di arrivo e di accoglienza a Palermo, i partecipanti avranno modo di analizzare le motivazioni e gli effetti dell’Antropocene per il rischio idrogeologico, per le antiche vie di comunicazione e le mutazioni, sino alla perdita, del paesaggio antico nei Parchi Archeologici siciliani.  

Per ogni tappa sarà presente anche uno specialista del sito (gli archeologi Roberta Di Rosa, Enrico Giannitrapani, Giuseppe Labisi, Serena Raffiotta) per approfondimenti.

Consulta il programma

Prenota la tua esperienza post congress in Sicilia

Contattaci: korai@korai.it                   

LE TAPPE

LE TAPPE

LE TAPPE DI ARCHEOLOGIE TRASVERSALI DI SICILIA

RISALITA_TAPPE

1° GIORNO

Palermo. Opzionale: Museo archeologico regionale Salinas e/o Museo di paleontologia e geologia Gemmellaro.

2° GIORNO

Pietra Tara. Riserva Naturale Orientata di Capo Gallo. Riserva Naturale Orientata di Monte Pellegrino.

3° GIORNO

Parco archeologico di Segesta. Mothya e le Saline. Museo archeologico di Marsala.

4° GIORNO

Cave di Cusa. Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento e Giardino della Kolymbethra. Enna. Riserva speciale di Pergusa.

5° GIORNO

Hennaion. Castello lombardo. Rocca di Cerere. Parco archeologico di Morgantina. Museo di Aidone. Villa Romana del Casale a Piazza Armerina.

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6° GIORNO

Camarina, Parco archeologico di

Cava Ispica, Necropoli di Pantalica.

 

7° GIORNO

Partenza da Catania o estensione.

8°- 9°-10° GIORNO

​Possibilità di estensione dell'escursione e visita a:

- Itinerario UNESCO Palermo arabo-normanna e le

Cattedrali di Cefalù e Monreale con i loro straordinari

contesti paesaggistici.

IL PROGRAMMA GIORNO PER GIORNO

IL PROGRAMMA GIORNO PER GIORNO
1° GIORNO

1° GIORNO - PALERMO, CROCEVIA DI CULTURE

PALERMO, MOSAICO DI CULTURE

La ricchezza e la bellezza di Palermo (Panòrmos, tutto porto) risiede nelle sue mille anime, frutto di dominazioni, di arrivi e partenze, di accoglienza e scambio. Lo testimoniano il suo paesaggio, la sua lingua, i suoi monumenti, la sua cucina e il suo tessuto urbano. La ricchezza stratificata e sincretica di questa città, fondata dai Fenici, poi conquistata da Romani, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli, Savoia, Austriaci e Borboni, è leggibile nell’arte, nell'architettura, nel cibo, nelle tradizioni. I suoi monumenti, le sue chiese, i palazzi, le ville e i giardini raccontano una storia millenaria di bellezza e contraddizioni.

IL MERCATO BALLARO' NEL QUARTIERE ALBERGHERIA

Palermo, mosaico multietnico, esprime la bellezza nell’incontro tra le culture: ne è un fulgido esempio Ballarò, il più antico dei quattro mercati storici popolari, dal carattere dinamico e colorito, animato dalle bancarelle in una zona ricca di monumenti e chiese particolarmente importanti e suggestive. Negli ultimi anni il mercato si è arricchito della presenza delle comunità straniere, che hanno integrato le loro attività commerciali a quelle dei palermitani, imparando da loro la tecnica di vendita dell’abbanniata, il richiamo tipico per attirare i passanti.

SABATO 6 LUGLIO 2019

  • Inizio dei lavori: presentazione dei percorsi a cura di Francesca Mercadante e Gianluigi Pirrera.

  • Cena multietnica di benvenuto nel cuore di Ballarò.

Extra programma consigliato:

  • Visita guidata del Museo Archeologico "Antonio Salinas".

  • Visita guidata del Museo di Paleontologia e Geologia  "Gemmellaro".

Opzionale: 

  • Visita guidata dell'Orto Botanico.

  • Visite guidate ai maggiori tesori della città di Palermo.

MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE "ANTONIO SALINAS"

Il Museo ha sede presso l'ex Casa dei Padri della Congregazione di San Filippo Neri edificata nel XVII secolo: il complesso monumentale include anche la chiesa di Sant'Ignazio e l'Oratorio di San Filippo Neri. Possiede una delle più ricche collezioni archeologiche d'Italia, testimonianze della storia siciliana in tutte le sue fasi, dalla preistoria al medioevo. Al suo interno sono conservati i reperti e manufatti dei popoli che hanno determinato la storia dell'isola: fenici, punici, greci, romani e bizantini, ma anche manufatti di altri popoli come gli Egizi e gli Etruschi. Una sezione è dedicata ai reperti rinvenuti durante gli scavi subacquei: materiali che facevano parte del carico delle navi, ancore di pietra, ceppi di piombo, lucerne, anfore ed iscrizioni che vanno dalla cultura dei Punici a quella dei Romani.

MUSEO DI PALEONTOLOGIA E GEOLOGIA "GEMMELLARO"

Fu fondato nel 1861 da Gaetano Giorgio Gemmellaro con collezioni pareggiabili al British Museum di Londra Collezioni. La Sala Enzo Burgio ospita collezioni che illustrano la storia geologica della Sicilia, compresi anche rarissimi campioni di rocce provenienti dall'isola Ferdinandea, durante il breve periodo di emersione nel 1831. La Sala dell'uomo accoglie le testimonianze della prima presenza umana in Sicilia ed in particolare i resti fossili di Thea, una donna vissuta nel Paleolitico superiore, il cui scheletro fu rinvenuto nella Grotta di San Teodoro, ad Acquedolci. La Sala degli elefanti contiene numerosi reperti relativi agli elefanti nani che popolarono la Sicilia durante il Pleistocene medio-superiore, tra cui un esemplare completo di Palaeoloxodon mnaidriensis. Nella Sala dei cristalli si trovano notevoli esemplari di cristalli di calcite, aragonite, celestina, gesso, salgemma e zolfo, per la maggior parte drisalenti al Messiniano (cosiddetta Serie gessoso-solfifera), quando i collegamenti tra l'Atlantico e il Mediterraneo si interruppero e quest'ultimo si trasformò in un grande lago salato.

2° GIORNO

2° GIORNO - VIAGGIO NELLE RISERVE NATURALI 

DOMENICA 7 LUGLIO 2019

  • Trekking leggero nella Riserva Orientata di Capo Gallo: da Punta Barcarello al sito megalitico di Pietra Tara. In spiaggia.

  • Pranzo a base di pesce nella caratteristica borgata marinara di Sferracavallo.

  • Visita alla Grotta punica-Santuario sul Monte Pellegrino nella Riserva Naturale Orientata e percorso sul Sentiero di Goethe.

Opzionali:

  • Visita del Gorgo di S. Rosalia (dove nel 1952 lo studioso americano Hutchinson teorizzò il concetto di biodiversità) e/o dell’installazione contemporanea del Labirinto unicursale cretese.

  • Visita allo straordinario Belvedere Nord con i suoi reperti e alle postazioni della contraerea della Seconda Guerra Mondiale.

  • Degustazione al tramonto dell'amaro della Santuzza, delizioso liquore realizzato con le erbe che crescono sul cammino di Santa Rosalia tra il Santuario di Monte Pellegrino e l’eremo della Quisquina.

PIETRA TARA

Il sito a megaliti di Pietra Tara è stato scoperto nel 2004, aprendo a orizzonti mai conosciuti alla storiografia siciliana. Posto nella parte più importante della Sicilia occidentale alle falde Nord di Capo Gallo, nell’ultimo lembo di terra sul Tirreno, sulle rotte marine occidentali (Iberiche e magrebine), presenta caratteristiche costruttive ancora integre. Suddiviso in due Zone (Alta e Bassa, per una grandezza di circa 6000 mq.), presenta una struttura proto-urbana articolata a settori che si snoda intorno ai grandi megaliti/menhir, associati ai quali si rinvengono strutture capannicole, monoliti antropomorfi, aree cultuali, ipogei funerari.

LA COSTA NORD OCCIDENTALE DI PALERMO

La costa nord-ovest di Palermo è caratterizzata da caratteristiche borgate marinare: l'Acquasanta e l'Arenella, ricche di strutture produttive, ville liberty e storie legate all’uso terapeutico di acqua e aria di mare e alla famiglia Florio; Vergine Maria dominata dalla Tonnara; Mondello, con la sua spiaggia, i resti preistorici nelle grotte e l'architettura liberty; Sferracavallo.

SFERRACAVALLO

Questa borgata marinara di Palermo ​era un villaggio di pescatori sorto attorno a la Calandria, tonnara di impianto 400entesco, attorno ad un'insenatura dal mare azzurro cristallino, nel tratto di costa tra Punta Matese e Punta di Barcarello. Nei pressi, un tempo sorgevano delle torri di guardia, una del XV ed una del XVI secolo, che facevano parte del sistema di avviso delle Torri costiere della Sicilia.

Il toponimo Sferracavallo trae origine dall'asperità della strada che collegava la borgata a Palermo e che per le sue scabre selci e la sua pessima qualità costringeva a far «sferrare i cavalli» che trainavano i barconi usati nelle tonnare, per tirarli a secco e ricoverarli nei magazzini adiacenti.

Su questo litorale, caratterizzato da affascinanti grotte e profondi fondali, è ancora viva l’antica cultura dei pescatori. 

La borgata è rinomata per i suoi locali dove gustare ottime portate a base di pesce fresco.

SFERRACAVALLO

Questa borgata marinara di Palermo ​era un villaggio di pescatori sorto attorno a la Calandria, tonnara di impianto 400entesco, attorno ad un'insenatura dal mare azzurro cristallino, nel tratto di costa tra Punta Matese e Punta di Barcarello. Nei pressi, un tempo sorgevano delle torri di guardia, una del XV ed una del XVI secolo, che facevano parte del sistema di avviso delle Torri costiere della Sicilia. Il toponimo Sferracavallo trae origine dall'asperità della strada che collegava la borgata a Palermo e che per le sue scabre selci e la sua pessima qualità costringeva a far «sferrare i cavalli» che trainavano i barconi usati nelle tonnare, per tirarli a secco e ricoverarli nei magazzini adiacenti. Su questo litorale, caratterizzato da affascinanti grotte e profondi fondali, è ancora viva l’antica cultura dei pescatori. La borgata è rinomata per i suoi locali dove gustare ottime portate a base di pesce fresco.

RISERVA DI CAPO GALLO

La riserva, estesa quasi 586 ettari, è costituita essenzialmente dal Monte Gallo, un massiccio carbonatico, formatosi decine di milioni di anni or sono fra il Mesozoico e l'Eocene medio. Il Monte Gallo termina in un promontorio, denominato Capo Gallo, segnato dal suo caratteristico faro.

MONTE PELLEGRINO

“Il più bel promontorio del mondo”, come lo definì Goethe, fa parte di una riserva di oltre 1000 ettari. Il monte è un massiccio carbonatico dalle pareti a strapiombo, interrotte solo presso la splendida valle del Porco e dalle numerose grotte di origine marina, luoghi di antichi insediamenti umani. Un autentico regno della biodiversità abitato da circa 1000 specie di piante (ben 25 orchidee), di cui molte endemiche, la metà delle specie di mammiferi presenti in Sicilia, rettili, artropodi, ed uccelli nidificanti e migratori di eccezionale importanza in Sicilia. 

3° GIORNO

3° GIORNO - TRA TEMPLI, ISOLE E SALINE

MUSEO GIUSEPPE WHITAKER

Nel 1902, “Pip Whitaker” acquistò l’Isola, riconoscendone lo straordinario valore ambientale ed archeologico. “Pip” esplorò Mozia portando alla luce ampi tratti di mura, le porte urbiche e diverse parti dei monumenti maggiori che costellavano l’isola, dal Kothon al Santuario del Cappiddazzu, al Tofet. 45 ettari di resti archeologici testimoni della presenza dei Fenici nella Sicilia occidentale, al centro del Mediterraneo, sepolti sotto una basso strato di terreno agricolo formatosi in secoli di abbandono. Raccolse nella Palazzina sull’isola una ricchissima collezione di reperti, alcuni provenienti dalla vicina Lilibeo o dalla prospiciente Birgi, sulla terraferma con cui Mozia era collegata da una strada, oggi sommersa. Il piccolo, ma prezioso Museo, ampliato nel 2001, contiene la statua dell’Auriga di Mozia, opera di stile arcaico-ionico, risalente al V° sec. a.C., che domina, in solitudine, la sala con il lucernario, proprio di fronte l’ingresso, che era il cortile di casa Whitaker.

MUSEO GIUSEPPE WHITAKER

Nel 1902, “Pip Whitaker” acquistò l’Isola, riconoscendone lo straordinario valore ambientale ed archeologico. “Pip” esplorò Mozia portando alla luce ampi tratti di mura, le porte urbiche e diverse parti dei monumenti maggiori che costellavano l’isola, dal Kothon al Santuario del Cappiddazzu, al Tofet. 45 ettari di resti archeologici testimoni della presenza dei Fenici nella Sicilia occidentale, al centro del Mediterraneo, sepolti sotto una basso strato di terreno agricolo formatosi in secoli di abbandono. Raccolse nella Palazzina sull’isola una ricchissima collezione di reperti, alcuni provenienti dalla vicina Lilibeo o dalla prospiciente Birgi, sulla terraferma con cui Mozia era collegata da una strada, oggi sommersa. Il piccolo, ma prezioso Museo, ampliato nel 2001, contiene la statua dell’Auriga di Mozia, opera di stile arcaico-ionico, risalente al V° sec. a.C., che domina, in solitudine, la sala con il lucernario, proprio di fronte l’ingresso, che era il cortile di casa Whitaker.

MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE LILIBEO DI BAGLIO ANSELMI, MARSALA

Il Museo si trova a Capo Boeo. Ospita un esemplare di nave punica e, dal dicembre 2015, la nave romana travata nel porticciolo di Marausa.

LUNEDI' 8 LUGLIO 2019

  • Visita del Parco archeologico di Segesta.

  • Trekking leggero nella Riserva Orientata delle Saline di Trapani e Paceco (area RAMSAR di importanza internazionale).

  • Visita del sito archeologico di Motya e Museo archeologico Giuseppe Whitaker.
  • Visita del Museo archeologico regionale Lilibeo di Baglio Anselmi a Marsala.
  • Cena al tramonto con vista sulla Laguna dello Stagnone.

PARCO ARCHEOLOGICO DI SEGESTA

Il sito (Elimo/Sikano) fu edificato sul fianco del Monte Barbaro, nel Bronzo medio. La visita al tempio dorico (V sec. a.C.) e al teatro, posizionato in cima ad un colle che guarda il tramonto, in ottime condizioni di conservazione, si estende alla zona medievale col vecchio quartiere e le mura di cinta, al castello, alla chiesa normanna e alla moschea, sino al sistema fortificato di Porta di Valle.

PARCO ARCHEOLOGICO DI SEGESTA

Il sito (Elimo/Sikano) fu edificato sul fianco del Monte Barbaro, nel Bronzo medio. La visita al tempio dorico (V sec. a.C.) e al teatro, posizionato in cima ad un colle che guarda il tramonto, in ottime condizioni di conservazione, si estende alla zona medievale col vecchio quartiere e le mura di cinta, al castello, alla chiesa normanna e alla moschea, sino al sistema fortificato di Porta di Valle.

RISERVA ORIENTATA DELLE SALINE DI TRAPANI E PACECO

Le saline fra Trapani e Marsala sono una rara testimonianza di ambiente umido, produttivo nel rispetto rigoroso della natura. La loro architettura si estende nella zona della pre-riserva della Riserva Naturale Orientata delle Isole dello Stagnone. Essa è costituita da vari ordini di vasche con una propria specifica funzione, collegate da chiuse e canali, e costituisce uno dei passaggi più originali ed affascinanti della terra siciliana. Le saline possono produrre ogni anno fino a diecimila tonnellate di sale marino integrale. La zona è fortemente collegata ai flussi migratori di volatili africani, con piante alofile rare come il Cynomorium coccineum.

MOZIA

Mozia fu approdo dei mercanti-navigatori fenici a partire dalla fine del XII secolo a.C. Il nome fenicio fu Mtw, Mtw o Hmtw, come risulta dalle legende monetali; mentre il nome greco, Motye, Μοτύη, viene citato da Tucidide. Dopo la battaglia di Himera tra greci e punici nel 480 a.C. rappresentò il baluardo più ad occidente dei punici assieme a Solunto e Panormus. Il sito è testimoniato da un insediamento di fine dell’VIII secolo a.C., preceduto da una fase protostorica sporadica ed alquanto modesta. Dopo la battaglia delle Isole Egadi nel 241 a.C. tutta la Sicilia passò sotto il dominio di Roma, ad eccezione di Siracusa, Mozia fu abbandonata, insistono pochissime tracce di nuova frequentazione, con singole ville di epoca romana.

4° GIORNO

4° GIORNO - COLONIE GRECHE A SUD OVEST

GIARDINO DELLA KOLYMBETHRA

E' un sito archeologico di grande rilevanza naturalistica e paesaggistica, in una piccola valle nel cuore della Valle dei Templi ad Agrigento, gestito dal Fondo Ambiente italiano (sito FAI). E' caratterizzato dalla zona dell'agrumeto, quella del mandorleto-oliveto, una terza zona ricca di piante tipiche della macchia mediterranea, una con vegetazione ripariale e piante idrofile come la canna comune o il ricino ed, infine, una zona con vegetazione rupestre come la palma nana, la ginestrella comune ed il cappero. All’interno del Giardino si trovano gli “Acquedotti Feaci” risalenti al V sec. a.C. (i soli ipogei visitabili nella Valle dei Templi, lungo un percorso che si sviluppa nel sottosuolo per circa 185 metri).

MARTEDI' 9 LUGLIO 2019

  • Visita alla Zona Speciale di Conservazione delle Cave di Cusa, parte del Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa.

  • Visita della Valle dei Templi, sito UNESCO, e del Giardino della Kolhymbethra.

  • Cena presso il Lago nella Riserva Speciale di Pergusa. 

ZONA SPECIALE DI CONSERVAZIONE DELLE CAVE DI CUSA

Nel territorio di Campobello di Mazara (TP), sorge l'area archeologica delle Cave di Cusa: un unicum nel panorama archeologico del Mediterraneo, testimonianza dell’antica civiltà greco-megalese del VII secolo a.C. Le cave di pietra calcarenitica, anticamente conosciute come Ramuxara o Damus-ara (cava calda), si presentano ancora oggi come delle cave a cielo aperto, totalmente immerse nel verde di colture intensive e sono parte integrante del Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, (area archeologica più grande d'Europa). I grossi blocchi di tufo arenario estratti nelle Cave di Cusa furono utilizzati per costruire i templi selinuntini, notevole esempio dell’antico ordine architettonico dorico. I blocchi, già segnati e intagliati per diventare parte di colonne e architravi, suggeriscono ai visitatori l’intero iter lavorativo che, secoli fa, impegnava schiavi e artigiani in un duro lavoro di estrazione e trasporto.

VALLE DEI TEMPLI

E' uno dei siti archeologici più estesi, rappresentativi e meglio conservati della civiltà greca classica, inserito nel 1998 dall’UNESCO nell’elenco del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La polis di Ἀκράγας (Akragas), dall'omonimo fiume che bagna il territorio, fu fondata nel 581 a.C. da alcuni abitanti di Gela, originari delle isole di Rodi e di Creta. Fu una delle principali città del mondo antico, centro urbano importante sia economicamente che politicamente. L'insediamento fu protetto nel VI secolo da un sistema difensivo, consistente in un circuito di mura che sfruttava le caratteristiche topografiche del luogo, costituito dal pianoro su fianco di colline che dominavano il litorale, di cui la "valle dei templi" occupava il margine sud.

LAGO DI PERGUSA

Unico lago naturale ormai presente in Sicilia, a pochi chilometri da Enna, è di modeste dimensioni ma di grande importanza geologica, faunistica e culturale. Vi è stata istituita la prima Riserva Naturale Speciale della Regione Siciliana, mentre l'Unione Europea lo ha classificato SIC (Sito di interesse comunitario).

5° GIORNO

5° GIORNO - VIAGGIO NELLE TERRA DI CERERE

AIDONE ED IL SUO MUSEO ARCHEOLOGICO

Aidone, sui Monti Erei, si trova in uno dei comprensori culturali e naturalistici più interessanti della Sicilia centrale, in un territorio ricchissimo di boschi naturali e artificiali. 

Il Museo, ubicato nel seicentesco convento dei Padri Cappuccini con annessa la chiesa dedicata a San Francesco, illustra la storia del sito archeologico di Morgantina, dall'età del bronzo all'età romano-repubblicana, i cui scavi furono effettuati a partire dagli anni '50. Le collezioni, esposte in undici sale secondo criteri cronologici e tematici, constano di ceramiche, argenti, acroliti delle dee, elementi architettonici e termali di Morgantina. Tra i reperti più significativi troviamo la Venere di Morgantina, ovvero una statua di scuola fidiaca in calcare con tecnica acrolitica, in cui si ravviserebbe la dea Demetra.

MERCOLEDI' 10 LUGLIO 2019

  • Visita al Geo Parco di Enna: Hennaion, Castello di Lombardia e Rocca di Cerere. 

  • Trekking facile in discesa per la “Via Sacra”.

  • Visita del Parco archeologico di Morgantina.

  • Visita del Museo Archeologico di Aidone.

  • Visita della Villa Romana del Casale (sito UNESCO) a Piazza Armerina.

  • Cena a Scoglitti, sulla costa nei pressi della zona archeologica di Kamarina.

ROCCA DI CERERE UNESCO GLOBAL GEO PARK

Il Rocca di Cerere Geopark, divenuto Geoparco nel 2008 e UNESCO Global Geopark nel 2015, si caratterizza per la straordinarietà del suo patrimonio geologico, l'elevata geodiversità, la presenza di una strategia di sviluppo sostenibile attuata attraverso i principi della condivisione e della collaborazione con gli altri attori locali ed una intensa attività di geoturismo che integra e completa le proposte di educazione ambientale. 

PARCO ARCHEOLOGICO DI MORGANTINA

Le più antiche tracce di frequentazione del sito appartengono alla prima età del Bronzo (2100 -1600 a.C.). Il villaggio appartenne alla Cultura di Castelluccio e alla successiva cultura di Thapsos. Nel sito sono state rinvenute anche ceramiche micenee e submicenee. Dal XIV secolo a.C. sino all'XI secolo a.C. la popolazione dei Siculi provenienti dall'Italia centrale raggiunse in ondate successive la Sicilia, cacciando gli indigeni, i Sikani, nella parte occidentale. Nell'VIII secolo a.C., la Sicilia fu interessata dalla colonizzazione greca. I coloni calcidesi, assimilando la religiosità degli indigeni, trasformarono la Dea Madre nelle loro divinità greche Demetra e Persefone. Nel 450 a.C. il territorio di Morgantina passò nell'orbita di Siracusa; nel 424 a.C. fu ceduto a Camarina in cambio di una somma di denaro. Nel 392 a.C. ospitò l'esercito punico guidato da Magone. Dopo la conquista romana le mura vennero abbattute e l'abitato si restrinse notevolmente, ma la città continuò a vivere come importante nodo commerciale per la produzione di terrecotte nelle fornaci e soprattutto per la produzione di cereali (grano, orzo), olio e vino.

VILLA ROMANA DEL CASALE

La Villa romana del Casale a Piazza Armerina è l'esempio supremo di villa di lusso romana tardo-imperiale e simboleggia l’utilizzo del territorio da parte dei Romani in quanto centro della grande proprietà sulla quale si basava l’economia rurale dell’Impero d’Occidente. Famosa per la ricchezza e la qualità dei suoi mosaici (IV secolo d.C.), che vengono riconosciuti come i mosaici romani in situ più belli, testimonia nel suo tesoro musivo le abitudini di vita della classe dominante romana e mostra le influenze reciproche tra le culture e gli scambi nel Mediterraneo antico – tra mondo romano e area nordafricana. La villa si sviluppa in 48 ambienti (circa 3500 metri quadri di superficie) ricoperti da mosaici in perfetto stato, forse eseguiti da maestri africani, che permettono di ripercorrere la storia del più grande fra gli Imperi, con le scene di vita quotidiana, le raffigurazioni di eroi e divinità, le scene di caccia e di giochi. Dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. 

6° GIORNO

6° GIORNO - NEL REGNO DEI SIRACUSANI

CATANIA, GIOIELLO DEL BAROCCO UNESCO

Catania è un ricco esempio di architettura barocca, dal 2002 nella lista dei siti patrimonio UNESCO del Val di Noto. Sua peculiarità è l’uso della pietra nera lavica, riconoscibile nelle facciate bianche e nere dei palazzi e delle chiese barocchi. Le scenografiche e rettilinee vie del centro storico, ricostruite dopo il terremoto del 1693, confluiscono nella strada principale della città, via Etnea. Unici il Giardino Bellini, ricco di viali alberati e fontane, e il mercato del pesce.

KAMARINA

La polis di Kamarina venne fondata agli inizi del VI secolo a.C. (598 a.C. - 597 a.C.) dagli antichi greci dorici siracusani, sul fertile promontorio delimitato dai fiumi Ippari a nord e Oanis a sud. Divenuta un importante centro agricolo per i fiorenti traffici commerciali dell'entroterra ibleo, la colonia entrò presto in conflitto con la città-madre. Kamarina venne in seguito sconfitta dai siracusani e i loro alleati nel 552 a.C. Le fonti attestano che la popolazione fu esiliata; tuttavia, lo scavo dell'insediamento attesta una continuità di vita ininterrotta nell'arco dell'intero VI secolo a.C.

KAMARINA

La polis di Kamarina venne fondata agli inizi del VI secolo a.C. (598 a.C. - 597 a.C.) dagli antichi greci dorici siracusani, sul fertile promontorio delimitato dai fiumi Ippari a nord e Oanis a sud. Divenuta un importante centro agricolo per i fiorenti traffici commerciali dell'entroterra ibleo, la colonia entrò presto in conflitto con la città-madre. Kamarina venne in seguito sconfitta dai siracusani e i loro alleati nel 552 a.C. Le fonti attestano che la popolazione fu esiliata; tuttavia, lo scavo dell'insediamento attesta una continuità di vita ininterrotta nell'arco dell'intero VI secolo a.C.

GIOVEDI' 11 LUGLIO 2019

  • Visita del Parco archeologico di Camarina

  • Trekking facile nel Parco Archeologico di Cava d'Ispica e alle Necropoli di Pantalica (Riserva Naturale Orientata Pantalica)

  • Farewell dinner a Catania, città del Barocco UNESCO

PARCO ARCHEOLOGICO DI CAVA ISPICA

Cava Ispica è una vallata fluviale che per 13 km incide l'altopiano ibleo, tra le città di Modica e Ispica. La vallata, immersa nella tipica vegetazione della macchia mediterranea, custodisce necropoli preistoriche, catacombe cristiane, oratori rupestri, eremi monastici e nuclei abitativi di tipologia varia che si sono succeduti ininterrottamente dalla Preistoria (Antica età del Bronzo) fino almeno al XIV secolo.

NECROPOLI DI PANTALICA

Il sito costituisce uno dei più importanti luoghi protostorici siciliani, dall'età del bronzo all'età del ferro nell'isola. Nel 2005 il sito è stato insignito, insieme con la città di Siracusa, del titolo di Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO per l'alto profilo storico, archeologico, speleologico e paesaggistico. La località di Pantalica ha dato il nome ad un celebre racconto di Vincenzo Consolo, "Le pietre di Pantalica", in cui l'altopiano diventa una metafora del cammino dell'uomo.

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7°-8°-9° GIORNO - L'ARABO-NORMANNO UNESCO

CATACOMBE DI PORTA D'OSSUNA

La catacomba paleocristiana di Porta d’Ossuna rappresenta sicuramente la più monumentale testimonianza del primo cristianesimo in Sicilia, nonché della città di Palermo in età tardoantica. Si tratta di un vasto cimitero ipogeo, posto nella depressione naturale del Palireto, a nord-ovest della città. Il complesso fu scoperto nel 1739 durante i lavori per la costruzione del convento delle Cappuccinelle ed esplorato dal Principe di Torremuzza, mentre nel 1907 fu studiato per la prima volta da Joseph Führer e Victor Schultze. Durante la seconda guerra mondiale le catacombe vennero utilizzate come ricovero dalla popolazione per rifugiarsi dai bombardamenti.

CASTELLO DI MAREDOLCE O DELLA FAVARA

Costruito nel periodo arabo  tra il 998 ed il 1019 come dimora suburbana, fu uno dei “solatii regii”, luoghi di delizia dei sovrani normanni, caratterizzati da giardini e dalla peschiera   alimentata da una fonte esistente ai piedi del Monte  (la sorgente della Fawwarah).

VENERDI' - SABATO - DOMENICA 12-13-14 LUGLIO 2019

  • Visita di Cefalù e del Duomo (UNESCO)

  • Visita di Monreale e del Duomo (UNESCO)

  • Visita dell'Itinerario Arabo-Normanno UNESCO a Palermo (Palazzo Reale o dei Normanni, Cappella Palatina, Cattedrale, Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o della Martorana, Chiesa di San Cataldo, Castello della Zisa, Ponte dell'Ammiraglio)

  • Visita del Castello di Maredolce, dei Qanat e delle Catacombe di Porta d'Ossuna a Palermo

KAMARINA

La polis di Kamarina venne fondata agli inizi del VI secolo a.C. (598 a.C. - 597 a.C.) dagli antichi greci dorici siracusani, sul fertile promontorio delimitato dai fiumi Ippari a nord e Oanis a sud. Divenuta un importante centro agricolo per i fiorenti traffici commerciali dell'entroterra ibleo, la colonia entrò presto in conflitto con la città-madre. Kamarina venne in seguito sconfitta dai siracusani e i loro alleati nel 552 a.C. Le fonti attestano che la popolazione fu esiliata; tuttavia, lo scavo dell'insediamento attesta una continuità di vita ininterrotta nell'arco dell'intero VI secolo a.C.

ITINERARIO ARABO NORMANNO UNESCO

L'insieme degli edifici costituenti il sito di 'Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale' rappresenta un esempio materiale di convivenza, interazione e interscambio tra diverse componenti culturali di provenienza storica e geografica eterogenea. Tale sincretismo ha generato un originale stile architettonico e artistico, di eccezionale valore universale, in cui sono mirabilmente fusi elementi bizantini, islamici e latini, capace di volta in volta di prodursi in combinazioni uniche, di eccelso valore artistico e straordinariamente unitarie. Il sincretismo arabo-normanno ebbe un forte impatto nel medioevo, contribuendo significativamente alla formazione di una koinè mediterranea, condizione fondamentale per lo sviluppo della civiltaà mediterraneo-europea moderna.

KAMARINA

La polis di Kamarina venne fondata agli inizi del VI secolo a.C. (598 a.C. - 597 a.C.) dagli antichi greci dorici siracusani, sul fertile promontorio delimitato dai fiumi Ippari a nord e Oanis a sud. Divenuta un importante centro agricolo per i fiorenti traffici commerciali dell'entroterra ibleo, la colonia entrò presto in conflitto con la città-madre. Kamarina venne in seguito sconfitta dai siracusani e i loro alleati nel 552 a.C. Le fonti attestano che la popolazione fu esiliata; tuttavia, lo scavo dell'insediamento attesta una continuità di vita ininterrotta nell'arco dell'intero VI secolo a.C.

ITINERARIO ARABO NORMANNO UNESCO

L'insieme degli edifici costituenti il sito di 'Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale' rappresenta un esempio materiale di convivenza, interazione e interscambio tra diverse componenti culturali di provenienza storica e geografica eterogenea. Tale sincretismo ha generato un originale stile architettonico e artistico, di eccezionale valore universale, in cui sono mirabilmente fusi elementi bizantini, islamici e latini, capace di volta in volta di prodursi in combinazioni uniche, di eccelso valore artistico e straordinariamente unitarie. Il sincretismo arabo-normanno ebbe un forte impatto nel medioevo, contribuendo significativamente alla formazione di una koinè mediterranea, condizione fondamentale per lo sviluppo della civiltà mediterraneo-europea moderna.

QANAT

I Qanat di Palermo sono un'enorme opera di ingegneria idraulica costruita sotto la città, a partire dall'epoca araba: canali che, seguendo le particolari conformazioni del terreno e la morfologia friabile della roccia, vennero costruiti per portare acqua in superficie, intercettando le falde naturali del terreno. Questa tecnica, di origine persiana, eseguita da particolari professionisti, chiamati muqanni ha dato origine a vari qanat realizzati a Palermo tra la dominazione araba e la fine della dominazione normanna. Loro peculiarità rispetto ai qanat orientali è l'assenza di un vero e proprio pozzo alimentatore, sostituito da un'estesa galleria ubicata a monte. Oltre a costituire una primaria fonte d'acqua molti qanat venivano utilizzati anche per rinfrescare gli ambienti durante i caldissimi giorni dello scirocco. Grazie ai particolari flussi d'aria, convogliati opportunamente, si poteva ottenere in essi una temperatura inferiore a quella dell'ambiente esterno.

VIDEO GALLERY

COSTI E ASPETTI TECNICO-ORGANIZZATIVI

COSTI

Il costo per i 7 giorni (6-12 Luglio 2019) è pari a:

  • € 900,00 (incluso il volo di sola andata Milano-Palermo per prenotazioni effettuate entro il 31 marzo 2019).

Per prenotazioni effettuate dopo il 31 marzo 2019 il costo è di:

 

  • € 950,00 (volo escluso)

  • € 850,00 (volo escluso, solo per i partecipanti al 10th IALE World Congress, per studenti e per residenti a Palermo).

Il costo include:

- Escursione di una intera settimana con i principali trasferimenti in pullman GT, assicurazione turistica e guida turistica autorizzata e/o servizio di accompagnamento.

- 6 pernottamenti in camera doppia in hotel (minimo 3 stelle) o B&B. Sistemazioni in stanza singola, su richiesta ed in base alla disponibilità, possono essere approntate con un costo aggiuntivo.

- Mezza pensione (colazione più pranzo o cena in ristorante). Saranno forniti pranzi al sacco all'aperto in siti sprovvisti di luoghi di ristorazione.

La prenotazione dovrà essere effettuata entro il 31 maggio 2019.

ALTRE INFO

Sarà possibile prenotare il tour entro il 31 maggio 2019, contattando l'organizzazione e versando un acconto in deposito di € 285,00 (ridotto a € 255,00 per i partecipanti al 10th IALE World Congress e per studenti). 

Il pagamento potrà essere effettuato:


1) Tramite bonifico su conto corrente intestato a:
Kòrai - Territorio, Sviluppo e Cultura - Scarl i.s. ETS

IBAN: IT76N0503404600000000004048
SWIFT: BAPPIT21P80


2) Con PayPal tramite il link: https://www.paypal.me/koraicultura

A chi ne facesse richiesta per motivi accademici o di portfolio studentesco sarà rilasciato un attestato di partecipazione

Per informazioni di dettaglio e prenotazioni del tour e della sua eventuale estensione si prega di prendere contatti con l'organizzazione compilando il modulo sottostante o scrivendo a korai@korai.it

Richiedeteci il programma dettagliato!

Ulteriori dettagli vi saranno inviati via mail dietro vostra richiesta.

Vi aspettiamo in Sicilia!

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Tel +39 091 334625   -   www.korai.it

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